Mi ritrovai
dalla selva oscura al Paradiso
“azione corale” di Marco Martinelli
La Divina Commedia inizia con un “io” che si è perso dentro una “selva oscura” che non è un semplice bosco di notte, ma è la selva delle sue paure, delle sue angosce, dei suoi fallimenti. E ci vuole coraggio per ammettere di essere smarriti, di aver perso la via. Eppure quel coraggio ci indirizza verso la luce.
Marco Martinelli, sette volte premio Ubu (l’Oscar del teatro italiano) come drammaturgo, regista, pedagogo, lavorerà insieme ai partecipanti sui primi due canti dell’Inferno, proprio quelli dello smarrimento nella selva, della paura e del coraggio che vince quella paura, brandendo versi di speranza, che sono un viatico per tutti noi. Il nostro secolo, e quello che abbiamo alle spalle, sono specialisti di inferni senza uscita: ma per quanto il male ci prenda alla gola togliendoci il respiro, noi sappiamo che la risalita è possibile. Che le stelle indicano il nostro destino.
Proprio lì, in quella tenebra, lì dove il sipario sembra calare per sempre, proprio lì è possibile trovare la forza per il salto, lì c’è l’Imprevedibile, il Bene – sussurra il poeta al nostro orecchio: “il ben ch’io vi trovai” – da lì potremo intraprendere il viaggio che ci traghetterà dall’ oscurità alla luce. Il Paradiso è già in quel primo passo fuori dalla tenebra.